L’Hotel Maison Degas propone tra i più affascinanti itinerari turistico culturali per scoprire la splendida città di Napoli.
I ITINERARIO: S. Martino, Piazza Plebiscito e i Quartieri Spagnoli
Sull’estremità più panoramica del Vomero, da un ineguagliabile panorama sulla città e sul golfo, la certosa di S. Martino, con l’annesso museo, narra i ricordi della storia napoletana. Più in alto gli austeri bastioni del Castel S. Elmo si protendono verso ineffabili squarci panoramici: un percorso fra cielo e mare nella storia della città.
Immergendosi nel panorama si giunge ai fasti borbonici di Napoli capitale. Piazza Plebiscito, fra antiche intenzioni celebrative ed identità contemporanea: visita al Palazzo Reale e alla chiesa di San Francesco di Paola. Prima di esplorare tali ricchezze si potrà gustare la pizza nel luogo ove ebbe inizio la sua leggenda.
Un piccolo anticipo dei quartieri Spagnoli, poi all’antico caffè letterario Gambrinus, fra dannunziane memorie e ricordi di viaggio. Il caffè “Gambrinus”, inizialmente detto “Gran Caffè”, è pregno di un’energia elegante, che racchiude gli sguardi e le impressioni d’innumerevoli artisti e pensatori di fine ’800 e ’900.
Uscendo dalla Galleria Umberto I, la passeggiata di Via Toledo e la vivacità dei Quartieri Spagnoli.
II ITINERARIO: il centro antico
Il centro antico, una lunga storia fra architettura, arte, suggestioni fra passato e presente.
Da piazza del Gesù, all’estremità dell’antico decumano, la città si racconta nelle chiese del Gesù e Santa Chiara fra impronte gotiche, segni rinascimentali ed esuberanze barocche.
Si prosegue lungo il decumano fra botteghe artigiane, caffè dalle antiche tradizioni e sontuosi palazzi fino a Via San Gregorio Armeno: immersi in una folla brulicante il racconto continua nei sontuosi portali dei palazzi, nella ricchezza delle botteghe antiquarie e nei contrasti fra i rumorosi esterni e i claustrali silenzi delle chiese.
L’artigianato artistico di San Gregorio Armeno dove i volti dei celebri “pastori” rievocano la vita e la religiosità, sempre mirabilmente sospesa fra sacro e profano, e finanche il raccontarsi di un popolo che si cerca e si rappresenta, approfondendo il proprio guardare a se stesso non solo negli aspetti quotidiani del vivere ma anche in quelli spirituali sfiorando le profonde sue radici pagane. La tecnica artigianale crea un laboratorio dell’immaginario popolare che, attenendosi alle antiche figure come quelle delle “anime purganti”, è pronto ad accogliere le nuove che significativamente entrano a farne parte.
Uscendo da S. Gregorio Armeno si potranno gustare i cibi classici, la cucina tipica nell’atmosfera di una Napoli antica, in cui di sovente ci si può compiacere della cosiddetta “Posteggia”, famigerata tecnica artistica del popolo, in una zona prospiciente l’Angioina Port’Alba, luogo non meno ricco di fascino e vita ove, profittando della pausa, si ammirerà l’amena Piazza Bellini, passando per le rovine greche in essa presenti.
L’antico cuore di Neapolis: Piazza San Gaetano (dove è possibile assaggiare il liquore partenopeo “lemoncello”), l’antica agorà greca poi foro romano, baricentro sociale fino al XV secolo. L’identità urbana della piazza e i fasti dell’architettura nelle chiese di San Lorenzo Maggiore e San Paolo Maggiore.
Dall’attualità ad un passato più che bimillenario: la permanenza della città negli scavi archeologici di San Lorenzo.
Si prosegue lungo il decumano Maggiore verso l’arteria ottocentesca di Via Duomo.
Visita al Duomo, cattedrale di mirabile sintesi della storia artistica e religiosa della città di Napoli.
III ITINERARIO: il borgo della Sanità e il bosco di Capodimonte
La città al di fuori delle mura: l’ambiente urbano dei Vergini e Cristallini all’esterno della porta di S. Gennaro.
Ardite scale aperte, scenografiche prospettive suggerite da fastosi portali: i palazzi barocchi dello Spagnolo e Sanfelice, progettati da Ferdinando Sanfelice.
Si prosegue lungo via della Sanità raggiungendo la chiesa di S. Maria della Sanità.
Religiosità e leggende nelle catacombe di San Gaudioso.
Si raggiunge la collina di Capodimonte. Fra squarci panoramici di vedute senza confini sulla città e sul golfo, visita al museo di Capodimonte, luogo di delizie dei sovrani Borbone, immerso nel celebre parco progettato dall’architetto Sanfelice al fine di realizzare il sogno reale di Carlo III. Venne, infatti, così a costruirsi la fabbrica di ceramica che lega le sue vicende all’est europeo ed alla Spagna. Oggetto di morbosi amori regali fu fatta distruggere dal re e da essa fu tratta la collezione tramandata al figlio Ferdinando che in seguito emulò il padre. Numerosi artisti lavorarono alle bellissime ceramiche, sposando l’esotico orientale al gusto più prettamente classico mediterraneo.
IV ITINERARIO: Napoli, città di mare
Il Parco Virgiliano e le sue terrazze affacciate sull’isola di Nisida, con un panorama mozzafiato sui due golfi, di Napoli e di Pozzuoli: una vista dal Vesuvio fino a Capo Misero, nei Campi Flegrei. Avvicinandosi al mare, la discesa di Coroglio e la grotta di Seiano, fino a Marechiaro, con la sua storica “fenestrella”.
La magia della città adagiata nel golfo. Passeggiata per il lungomare di Via Caracciolo e Via Partenope, tra gli chalet ed il verde della Villa Comunale. Visita al Borgo Marinaro ed alla rocca di Castel dell’Ovo, in origine dipendenza della villa del patrizio Lucio Licinio Lucullo, poi cenobio di monaci brasiliani (sec. V), infine fortificata nel XII sec., ed in seguito ampliata dai Normanni e dagli Angioini.
V ITINERARIO: I mercati storici e le tammorre di piazza del Carmine
Fascino e suggestioni di alcune strade-mercato all’esterno delle porte urbane: strade e mercati brulicanti di folla, colori e sapori, i prodotti della terra e del mare da sempre protagonisti nella cultura gastronomica della città. Passando per Piazza del Carmine incontreremo uno dei costruttori di Tamburo (tammorra) più conosciuto di Napoli, presente nella zona urbana e suonatore virtuoso dello strumento, che usa far provare salendoci sopra e dimostrando in tal modo l’ottima resistenza della pelle.
Muovendo da Piazza Carlo III e attraverso il borgo S. Antonio Abate si giunge a Porta Capuana. Fra passato e presente, fra memoria e attualità, il precorso prosegue fino alle mura aragonesi di porta Nolana: visita al più vivace mercato ittico della città.